I polpacci sono una delle parti del corpo più utilizzate nella corsa, quindi i loro muscoli e tendini devono essere forti e resistenti per sopportare tutto lo sforzo richiesto in una gara, che sia un passatempo o una competizione.
Quando i muscoli dei polpacci sono deboli, il corridore è esposto a diverse lesioni che spiegheremo in questo articolo, mostrandovi anche come trattarle con la terapia di pronto soccorso RICE nel modo più efficace possibile.
Quali sono i tipi più comuni di lesioni ai polpacci durante la corsa?
Gli infortuni ai polpacci non sono molto comuni nella corsa, in quanto si tratta della sezione della parte inferiore del corpo meno sollecitata durante la corsa, poiché la maggior parte dello stress è generato dai quadricipiti e dai tendini del ginocchio. In discipline come gli sprint sui 100, 200 e 400 metri, è più probabile che i polpacci soffrano.
Ecco alcuni dei più comuni infortuni ai polpacci che si possono verificare come corridori:
Contrattura del polpaccio
A seconda della tecnica di corsa del corridore, i polpacci vengono utilizzati di più o di meno. Ad esempio, se il corridore ha una falcata che si basa sulla punta del piede per spingere la falcata, senza dubbio attiverà costantemente questi muscoli. Questo uso continuo durante una corsa lunga li sovraccarica di sollecitazioni e a un certo punto iniziano a contrarsi involontariamente.
Questa contrazione muscolare è un chiaro segnale che il muscolo sta raggiungendo il suo limite e può addirittura strapparsi se continua a essere sollecitato. Il corridore avvertirà un leggero dolore al polpaccio che lo costringerà a fermarsi per un momento e, sebbene possa essere risolto con un rapido stiramento, il consiglio è di interrompere o ridurre l'intensità del jogging per evitare un possibile strappo muscolare.
Strappo del muscolo del polpaccio
Quando un muscolo accumula stress a causa dell'uso costante, le sue fibre si indeboliscono. Questo fenomeno può essere aggravato se il corridore non ha l'abitudine di riscaldarsi adeguatamente prima di iniziare l'attività ad alto impatto e, soprattutto, se il muscolo viene costantemente spinto al limite senza un adeguato riposo nei giorni precedenti o senza un'adeguata preparazione fisica.
I muscoli del polpaccio non sono esattamente i muscoli più comuni da strappare per un corridore, ma la probabilità è latente in quanto si tratta di uno sport in cui la parte inferiore del corpo è molto impegnativa. Quando si verifica, si avverte un dolore acuto che costringe a interrompere immediatamente la corsa, tanto che anche provare a camminare sarà molto doloroso. Se questo strappo muscolare si verifica durante una gara di sprint, è più probabile che si verifichi uno strappo parziale o completo del muscolo.
Frattura tibiale
La tibia è l'osso che si trova nella parte anteriore del polpaccio. È uno dei più lunghi dopo il femore e anche uno dei più forti. Tuttavia, di solito è quella che viene sottoposta a maggiori sollecitazioni perché sopporta il peso degli impatti generati dalla corsa, il che fa sì che accumuli stress progressivamente, indebolendosi poco a poco.
Una frattura, totale o parziale, può essere causata dall'uso di scarpe che non assorbono bene l'impatto delle falcate o da un colpo diretto sull'osso dopo una caduta durante la corsa. La conseguenza è un forte dolore, soprattutto quando si cerca di sostenere la gamba per camminare, e un gonfiore piuttosto pronunciato. Per recuperare è necessario immobilizzare l'arto e attendere diverse settimane affinché la frattura guarisca completamente.
Frattura del perone
Il perone è il secondo osso che compone il polpaccio insieme alla tibia ed è collegato alla caviglia nella parte esterna dell'articolazione. Quest'area accumula molte sollecitazioni a causa dell'impatto a cui la gamba del corridore è sottoposta a ogni passo durante la corsa e può quindi fratturarsi.
Lefratture del perone sono classificate in 3 livelli: tipo A, quando si verifica solo nell'osso al di sotto del sudario senza coinvolgere il legamento deltoideo; tipo B, quando si verifica proprio in corrispondenza dell'articolazione e interessa il deltoide; e tipo C, quando si verifica al di sopra dell'articolazione e danneggia sia il legamento deltoideo che il legamento laterale esterno della caviglia.
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Come applicare la terapia RICE per trattare le lesioni al polpaccio nei corridori e negli atleti?
Tranne che in caso di fratture, la terapia PRICE può essere utilizzata come metodo di primo soccorso per attenuare i sintomi di qualsiasi infortunio al polpaccio. Si tratta di un aggiornamento della terapia RICE, creata alla fine degli anni '70, che significa: protezione, riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione:
- Protezione: La protezione consiste nel prendersi cura del polpaccio in modo che non subisca ulteriori danni che influiscano negativamente o rendano più grave la lesione.
- Riposo: dopo aver messo in sicurezza il polpaccio, il passo successivo è smettere di usarlo e metterlo in uno stato di completo riposo, in modo che le cellule possano iniziare il processo di recupero.
- Ghiaccio: il ghiaccio serve a vasocostringere le fibre muscolari del polpaccio in modo da ridurre il più possibile il gonfiore e il dolore. Applicare il ghiaccio per le prime 48-72 ore.
- Compressione: La compressione aiuta ad evitare che il gonfiore progredisca ulteriormente, e può essere ottenuta con un bendaggio compressivo per tenere a bada il flusso sanguigno, oppure con tutori per polpacci o calze compressive.
- Elevazione: per sostenere le fasi precedenti, sdraiatevi a pancia in giù e sollevate il polpaccio al di sopra del livello del cuore appoggiandolo su una panca, in modo che la gravità riduca l'afflusso di sangue.
Riferimenti
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